Uscite dalla massa

“Uscite dalla massa” edizioni San Paolo con testo introduttivo di Ferruccio De Bortoli, racchiude due lettere pastorali dal titolo “Effatà – Apriti” (1990) e “Il Lembo del mantello” (1991) scritte dal Cardinale Maria Martini sul tema della comunicazione.

Con la prima lettera Martini cerca di proporre una specie di teologia della comunicazione mentre nella seconda traccia una serie di criteri per una comunicazione rispettosa della realtà e dell’uomo.

«Effatà, apriti» sono le parole che Gesù usa al momento della guarigione del sordomuto. Un uomo che non è in grado di comunicare e immediatamente viene gettato nel vortice della parola. La lettera si divide in tre parti: la comunicazione nella società, nella Chiesa, la comunicazione di massa; ascoltare e contemplare.

La comunicazione è strettamente collegata al modo di comportarsi, ai rapporti interpersonali, agli affari, alla politica e trasmette valori importanti. Per questo la parola è l’elemento fondamentale della comunicazione sia orale che scritta, rappresenta per l’intero genere umano il mezzo con cui esprimere un concetto o spiegare l’evolversi di un’idea.

Nel “Il lembo del mantello” cerca di porre le basi per un incontro tra Chiesa e mass media.

Il Cardinale Martini ricorda come Paesi che credevano di essere chiusi dentro un muro invalicabile ora stanno faticosamente aprendosi alla libertà. I media come scrive nella lettera pastorale ci hanno fatto partecipare con commozione al crollo del muro di Berlino, al desiderio di libertà di queste terre.

Da questa positività si pone alcune domande: Hanno accuratamente presentato le ragioni storiche economiche che spiegano i mutamenti? Ci aiuta a cogliere le dinamiche profonde che sono all’origine di quelle trasformazioni?

Sembra che il linguaggio, in questi ultimi anni, così come l’economia stia vivendo una profonda crisi, una perdita di valori. In un passato non molto lontano la propaganda nazista studiava slogan efficaci per diffondere la propria ideologia; oggi si studia ogni minimo dettaglio di un evento politico, come ad esempio le riprese dei media in ogni piazza d’Italia.

Tutto ciò che riguarda la vita pubblica o privata è amministrata dai mezzi d’informazione.

Viviamo in un’epoca in cui le immagini sono importanti più delle parole. La parola è lo strumento con cui ci esprimiamo ed è ciò che ci distingue perché comporta la capacità di ragionare e di affrontare tematiche diverse e opposte.

La digitalizzazione della comunicazione ha cancellato la vitalità, l’autenticità di una semplice parola racchiusa in un libro o scritta su un foglio chiuso in una semplice busta bianca che con il suo parlare silenzioso descrive speranze, gioie, dolori, dubbi e sofferenze dell’animo umano.

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